Pella, piccolo borgo sulla sponda occidentale del lago d’Orta è noto per le industrie di rubinetteria e di design, come la pellese Fratelli Fantini Spa. Il progetto di riqualificazione di via Roma enfatizza la sequenza storica di facciate ravvicinate che come quinte sceniche precedono la vista finale sul lago. Per far questo si serve di pochi e misurati gesti e, di fatto, di un unico materiale, il locale granito bianco di Montorfano declinato in cubetti e lastre disposti alla maniera classica con archi contrapposti. Del resto con questo materiale erano già stati realizzati gran parte delle cornici delle finestre e dei portali di accesso ai cortili storici e alcuni tratti pavimentati posti sul sedime del rio tombato. Quindi sul lato sud un tappeto di cubetti si adatta ad ogni irregolarità accettando l’inserimento dei sottoservizi a rete e dei loro tombini, caditoie e pozzetti. Allo stesso modo il manto di cubetti entra nel piccolo vicolo innestato a sud della via. Sul lato nord scorre in continuità un lungo nastro lastricato con blocchi da 100x50x15 cm seguendo ogni variazione di giacitura degli edifici esistenti. Il nastro termina verso lago, presso un allargamento della via, con una seduta lineare realizzata in granito nero memore dell’antico Nero di Anzola (diorite nera), oggi esaurito. Si tratta chiaramente di un’eccezione cromatica e anche dell’unico oggetto in rilievo del progetto. Il manufatto richiama, astraendola, una struttura di un’imbarcazione di circa 6 metri con una sequenza fitta di costole (ordinate o montanti) spesse 8 cm sulle quali si appoggia una grande lastra (ponte) lavorata verso il centro dello spazio viario con una modanatura a toro, a richiamare la “falchetta” delle barche (bordo superiore dello scafo). L’andamento digradante della via dona una variazione costante di altezze della panca che passa dai 40 ai 90 cm di altezza, come spesso accade nelle vie di montagna. Una luce lineare posata sul lato verso terra della lastra di seduta rivela nelle ore serali la struttura del manufatto in qualità di luogo evocativo. Un luogo per altro già riconosciuto come peculiare in un dipinto di Antonio Calderara del 1934 (“Piazzetta di Pella”) in cui questo tratto di via ospitava una lunga panca di pietra e traguardava in centro proprio verso il campanile di San Giulio, chiesa dell’Isola da cui, sino al rinascimento, Pella dipendeva.
Comune di Pella ( No)
architetto Elena Bertinotti e Paolo Citterio
2024
Paolo Mazzo
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